L’Osservatorio dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le statistiche relative al mercato immobiliare residenziale del Lazio nel 2016.
L’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate (AdE) ha rilevato i dati sulle compravendite residenziali nel Lazio, puntando l’attenzione sulla dimensione regionale, provinciale e dei capoluoghi.
Nel 2016, rispetto al 2015, le compravendite (55.195) sono aumentate, in media, di circa il 13%, dal +1,6% in provincia di Rieti al +16,4% in provincia di Viterbo.
In provincia di Roma si è verificato l’80% delle transazioni e lo stock del compravenduto a livello regionale è pari all’1,76%, con un aumento dello 0,20%, cioè 6.300 transazioni in più.
Il dato della provincia di Rieti, in cui si è verificato l’aumento più basso a livello regionale, è chiaramente attribuibile, secondo l’AdE, soprattutto alle conseguenze del sisma verificatosi nell’alto reatino.
I comuni capoluogo presentano appeal diversi nei propri territori provinciali, infatti Roma segna il 65% delle compravendite provinciali, mentre gli altri capoluoghi si attestano sul 25%, fino a Frosinone con circa il 10%.
La superficie media delle abitazioni compravendute nel Lazio è di circa 99 mq., con Roma con una media più bassa mentre nelle altre province è più alta.
Le quotazioni medie sono tutte in discesa, tranne che in provincia di Viterbo dove si è registrato un lievissimo aumento. Nei comuni capoluogo la quotazione è scesa del 4,77%, nel resto della provincia c’è stato un -2,57%. L’AdE fa notare che, nonostante il periodo di crisi immobiliare, le quotazioni regionali risultano ancora superiori del 20% rispetto a quelle del 2004.
Le transazioni nei capoluoghi (32.610) sono avvenute per quasi il 93% a Roma, dove l’aumento rispetto al 2015 è stato del 10,6%
Adesso ti offro una sintesi dei dati su ogni provincia, con un focus su Roma.
Provincia di Frosinone
Qui le transazioni sono state 2.352, in aumento del 10,80%.
La Bassa Ciociaria è l’area con il maggior numero di transazioni (561), seguita da Monti Ernici e Monti Lepini, entrambe sopra 300.
Valle dei Santi Aurunci e Conca di Sora presentano il maggior aumento in comparazione con il 2015, mentre Area Collinare Ernica e Val Comino – Mainarde segnano un calo, ma insieme costituiscono meno del 12% delle compravendite provinciali.
La quotazione media provinciale è pari a € 1.036/mq., con oscillazioni che vanno da Frosinone città (€ 1.697/mq.) alla Valle dei Santi Aurunci (€ 600/mq.). La variazione media delle quotazioni è di -0,42% ed il capoluogo presenta il calo maggiore, con -1,45%.
Nel capoluogo sono state prodotte 247 transazioni nel 2016, in aumento dell’8,21% in comparazione con il 2015, in grandissima parte concentrate nelle zone centrali e semi-centrali. La quotazione media del capoluogo è calata dell’1,88% rispetto al 2015.
Provincia di Latina
Le transazioni nel 2016 sono state 4.061, per un aumento del 13,50% rispetto all’anno precedente.
Oltre a Latina città (990), le aree con il maggior numero di transazioni sono la Pianura Pontina, l’Area Nord e l’Area Sud Pontino. Le variazioni, in confronto col 2015, sono tutte positive, ad eccezione dell’Area Lepini Ausoni (-2,90%).
Le Isole Pontine hanno registrato 45 transazioni, il che costituisce ben l’89,40% di aumento sull’anno precedente, inoltre la Pianura Pontina segna un notevole +40,30%.
Lo stock compravenduto medio è pari a 1,29%, con un picco di dinamicità in Area Nord (1,65%).
La quotazione media provinciale è di € 1.488/mq. Oltre alle Isole Pontine che arrivano a quasi 4mila euro al metro quadro ed è l0unica stabile, tutte le altre aree sono in diminuzione e stanno sopra € 1.300/mq., fino all’Area Lepini Ausoni che chiude con € 912/mq.
Le 990 transazioni di Latina città costituiscono un aumento del 5,4%, mentre la quotazione media cittadina è diminuita del 2,2%.
Provincia di Rieti
Le 1.309 transazioni nella provincia di Rieti segnano un aumento dell’1,62% rispetto al 2015.
Come già accennato sopra, c’è però da tener conto degli eventi sismici che si sono verificati proprio a partire dall’agosto 2016, pertanto i dati rilevati ne sono chiaramente influenzati.
Difatti, le aree maggiormente colpite, quelle più interne, coincidono con Rieti capoluogo, Montepiano reatino, Valle del Velino e Zona Montana. In quest’ultima sono compresi, tra gli altri, i comuni di Amatrice, Accumoli e Cittareale, quelli più colpiti dal sisma.
Le aree con il maggior numero di transazioni sono Rieti città, Bassa Sabina – Tevere e le Terre dell’Olio.
La quotazione media provinciale si riferisce al I semestre 2016, per i motivi anzidetti, ed è di € 1.144/mq. e, al di sopra di questa media, si situano solo Bassa Sabina – Tevere ed il capoluogo, entrambe sopra i 1.300 euro al metro quadro. In tutta la provincia le quotazioni sono scese dal 2015 al 2016, con una media di -4,32%.
Lo stesso capoluogo reatino, che ha segnato 345 transazioni nel 2016, è stato coinvolto dal sisma. Si nota, infatti che in Centro Storico il calo delle transazioni è di quasi il 37% rispetto al 2015. La zona Vazia evidenzia invece un aumento superiore al 35%.
Provincia di Viterbo
In questo territorio le 3.109 transazioni costituiscono un aumento medio del 16,38%, la performance migliore tra le province del Lazio.
Oltre al capoluogo con 775, le zone con il maggior numero di transazioni sono Falisca, Cimina e Maremma Viterbese, tutt’e tre intorno a 470.
Sono Cimina e Falisca le aree che segnano un maggior aumento a confronto con il 2015, rispettivamente con +33,74% e +29,91%. La Bassa Tuscia invece, pur con 260 compravendite, evidenzia solo un +4,05%.
La maggior dinamicità del mercato si osserva a Viterbo, che supera il 2%, mentre la media provinciale è di 1,56%.
La quotazione media del territorio provinciale è pari a € 1.266/mq. e questo è dato è superato dalla Maremma Viterbese, con quasi 1.600 euro, e da Viterbo, vicina ai 1.400. Proprio nel capoluogo si registra la più significativa variazione in aumento rispetto al 2015, pari a +0,77%, mentre a livello provinciale si riscontra una stabilità netta delle quotazioni.
A Viterbo le maggiori transazioni sono state effettuate nella zona dei Quartieri Esterni alle Mura (459), seguita dal Centro Storico che, con 150 compravendite, effettua un aumento superiore al 25%.
La quotazione media del capoluogo è aumentata dello 0,6% e spicca il rialzo della zona di Bagnaia, con +2,7%.
Provincia di Roma
Qui le transazioni hanno superato quota 44mila, per un aumento, rispetto al 2015, del 13,5%.
Le più di 30mila transazioni della Capitale costituiscono il 68% del mercato provinciale, con Castelli Romani, Litorale Nord e Sud che seguono per numero di compravendite, con numeri oscillanti tra 3.200 e 2.500.
Seppur con meno transazioni, ci sono macroaree provinciali che segnano notevoli incrementi a confronto con il 2015: su tutte, spicca l’Asse Salaria Nomentana con +51,7%, seguita da Litorale Nord (+27,5%) e Area Braccianese (+26,7%).
Lo stock del compravenduto, rispetto a quello esistente, vede il valore massimo di 2,35% nel Litorale Nord, con la Capitale a 2,12%.
La quotazione media provinciale è pari a € 2.493/mq., in diminuzione del 4,6%. L’area con la maggiore quotazione è Roma (€ 2.994/mq.), seguita da Castelli Romani e Litorale Nord, entrambe sopra € 1.800/mq.
Roma città
A Roma città le più di 30mila transazioni corrispondono ad un aumento, rispetto al 2015, del 10,6%. Questo aumento a livello cittadino è espresso in quasi tutte le aree, ad eccezione di Centro Storico, Appia-Tuscolana e Cassia-Flaminia dove si sono registrate lievi flessioni.
Le aree in cui sono state prodotte le maggiori transazioni sono Fuori GRA Est (2.646), Casilina-Prenestina (2.436) e Asse Colombo Ostiense Litorale (2.430). Fuori GRA Est rappresenta quasi il 9% del mercato comunale, di converso Fuori GRA Sud solo lo 0,66%.
L’indice medio di intensità del mercato è pari a 2,12%, con punte registrate nell’Asse Tuscolana (2,87%) e nella Cintura EUR (2,82%).
La quotazione media urbana è di € 3.083/mq., in calo del 4,0% rispetto al 2015. Le diverse aree oscillano tra il valore del Centro Storico (€ 5.962/mq.) e quello di Fuori GRA Est (€ 2.109/mq.) che è comunque l’area, come visto sopra, che detiene la maggior quota di mercato cittadino.
Andando più nel dettaglio, le singole zone OMI con il maggior numero di transazioni sono state Ostia (968), Cinecittà Don Bosco (693) e Nuovo Salario Prati Fiscali (593).
Le zone che dimostrano una maggior dinamicità sono Mezzocammino, Cecchignola Tor Pagnotta, Marco Polo e Tor di Nona, che infatti, secondo l’OMI, sono quelle interessate da nuove edificazioni negli ultimi anni.
Ti offro ora uno sguardo più di dettaglio sull’Asse Colombo-Ostiense-Litorale.
Le transazioni nel 2016 sono state 2.430, il 19,0% in più rispetto al 2015. La zona OMI con il maggior numero di compravendite è quella di Ostia, con 968, seguita da Acilia Sud e Infernetto, entrambe con oltre 370 compravendite.
Le variazioni maggiori in aumento, a confronto con il 2015, sono state registrate all’Axa (46,4%), seguita da Acilia Nord, Ostia Antica e Ostia, tutt’e tre ben oltre il 30%.
L’Axa detiene anche il maggior indice di dinamicità, con il 5,40% di stock compravenduto rispetto al patrimonio esistente.
La quotazione media dell’Asse Colombo-Ostiense-Litorale è pari a € 2.394/mq., con oscillazioni che vanno da Casal Palocco, oltre € 2.770/mq., a Dragoncello, con quasi 2mila euro al metro quadro.
La dinamicità dell’Axa corrisponde anche alla maggior diminuzione delle quotazioni dell’Asse, che infatti è di -10,1%, mentre Ostia è quella più stabile (-0,5%), avendo anche il maggior numero di compravendite.
I dati regionali sono coerenti con la ripresa osservata nel 2016 a livello nazionale, per cui ti segnalo il mio post dedicato.
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