Ho intervistato il dottor Migliavacca, Amministratore Delegato di Rockwool Italia, mettendo al centro l’edilizia, a livello italiano ed europeo.
Il 16 agosto scorso mi ha incuriosito un articolo del Sole 24 Ore che descriveva la proposta del Gruppo Rockwool in merito alla destinazione di una quota del Recovery Fund (il piano per la ripresa dei Paesi UE) per sostenere la riqualificazione energetica degli immobili.
Ho desiderato quindi approfondire la questione e, con l’occasione, sviscerare alcune tematiche a livello nazionale, dato che Rockwool opera attivamente nel nostro Paese da anni.
A seguire, l’intervista al dottor Paolo Migliavacca, Amministratore Delegato di Rockwool Italia, che ringrazio sentitamente per la disponibilità.
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Partiamo da cos’è Rockwool e di cosa si occupa.
Rockwool è il più grande produttore mondiale di lana di roccia. La storia è lunga, parte dal 1937. E’ una multinazionale danese, e opera nel settore dell’isolamento termo-acustico e della protezione incendio da diversi decenni.
Le applicazioni della lana di roccia si sono moltiplicate nel tempo, con predominanza nel settore edile, ma anche con una forte presenza nel settore industriale (impianti ad alta temperatura e condotte) e navale. Le tecniche costruttive si sono evolute e c’è sempre più spazio per la prefabbricazione e questo a portato allo sviluppo e alla crescita di divisioni specializzate come Core Solutions. Esistono poi divisioni trasversali non legate al mondo dell’isolamento, ma ingegnerizzate grazie alla versatilità della lana di roccia: ad esempio la divisione Lapinus, che oltre alle fibre di rinforzo per il settore automotive, ha recentemente sviluppato un prodotto molto innovativo chiamato Rockflow, in grado di drenare il terreno in modo controllato e di ridurrei i rischi di esondazioni, fenomeni sempre più presenti nelle città.
La divisione Grodan invece è dedicata alle colture idroponiche.
Infine (non per importanza) ci sono le divisioni legati ai prodotti di finitura, i controsoffitti Rockfon e i rivestimenti per facciata ventilata Rockpanel (gamma introdotta in Italia da circa 5 anni).
La materia prima è sempre la lana di roccia, ma le applicazioni sono svariate.
In quanti Paesi è attiva Rockwool?
Siamo presenti in 39 paesi con 45 stabilimenti produttivi. Storicamente abbiamo una forte presenza nel vecchio continente, ma anche nord America e Asia sono mercati in espansione.
In Italia siamo attivi dagli anni’80, quando Rockwool Italia nasceva come succursale di Rockwool Francia. Nel corso dell’ultimo decennio lo sviluppo della società italiana è stato importante, e negli ultimi anni il fatturato si è attestato al di sopra dei 60 milioni di Euro.
Sul vostro sito ho visto i vari progetti, alcuni di pura ristrutturazione e altri invece in cui avete effettuato una demolizione e ricostruzione.
Ultimamente, la riqualificazione sta avendo un peso sempre più rilevante, anche se i dati sulle nuove costruzioni rappresentano ancora la maggioranza del nostro fatturato. Le prospettive dei prossimi anni indicano la riqualificazione come elemento trainante della nostra economia.
Anche demolire per ricostruire può essere un’opzione interessante volta a preservare il consumo del territorio in un’ottica di efficienza energetica, se gli strumenti urbanistici e le leggi straordinarie lo consentono.
Ho visto con interesse anche cosa avete realizzato in Viale Murillo a Milano.
Viale Murillo è un bell’esempio, perché l’edificio ha una valenza estetica importante e vedendolo a intervento finito non è facile intuire quanto profonda sia stata la riqualificazione. A prima vista sembra una ristrutturazione a puri fine estetici, fatta con qualità, e non è immediato immaginare quali siano invece i reali benefici apportati al comfort abitativo degli inquilini, in termini di uniformità di temperatura interna, riduzione dei costi energetici e miglioramento del benessere dal punto di vista acustico.
A volte la paura di chi non è del settore è che non si riesca sempre a coniugare efficienza energetica ed elevate performance con l’estetica e invece l’opportunità è notevole, grazie alle soluzioni offerte dalla tecnologia a cappotto e facciata ventilata.
E’ possibile anche intervenire dal lato cortili: ad esempio, nella città di Parigi, una delle prassi abituali è effettuare interventi sulla facciata interna degli edifici, dove si può facilmente intervenire con il sistema a cappotto, senza incidere sui pregi estetici delle facciate esterne.
Come facile intuire, le soluzioni per migliorare l’efficienza energetica dei nostri edifici sono molteplici.
Ho letto di recente che avete formulato una proposta sul Recovery Fund, per destinarne una parte alla riqualificazione immobiliare.
A livello di Gruppo ci siamo basati su analisi con società esterne come Boston Consulting e IEA per formulare delle ipotesi efficaci. In passato anche studi indipendenti di McKinsey portavano a definire l’isolamento termico come una leva fondamentale in termini di costi-benefici per poter fare salti di qualità importanti a livello energetico.
Questi studi sostanzialmente dicono che ogni euro destinato all’efficienza energetica ha degli impatti importanti sull’economia del Paese. Soprattutto nel momento in cui si riesce ad avere una sinergia pubblico-privato, questo va a massimizzare gli effetti. E’ un’evidenza che si è vista in Europa. I paesi del Centro Europa e dell’Est Europa hanno un’esperienza maggiore. Alcune politiche nazionali o locali hanno portato delle evidenze di effetto leva, per quanto riguarda gli investimenti in efficienza energetica.
Oltre agli aspetti di efficacia dell’intervento di efficienza energetica, c’è anche un aspetto importante legato all’impatto socio-economico, a livello occupazionale, a livello di economia diffusa.
A seguito della crisi portata dal Covid-19, c’è una risorsa destinata ai Paesi europei, probabilmente irripetibile, e come Rockwool vogliamo consigliare quelle che possono essere le strategie migliori per canalizzare in maniera efficace gli investimenti.
Questa proposta la state portando avanti in sinergia con altri?
Per noi agire in sinergia creando partnership di alto livello con altri attori qualificati è sempre una priorità, così come interagire con le autorità locali grazie ai nostri specialisti di Public Affairs dislocati in diversi Paesi Europei.
Prendiamo attivamente parte in associazioni di settore e in campagne a livello nazionale ed europeo, per cercare di dare la maggior risonanza possibile agli importanti messaggi che vogliamo mandare, in termini di efficienza, qualità, sicurezza.
Facciamo parte dell’associazione di categoria sulle lane minerali, in Italia denominata FIVRA. Sul tema dell’efficienza energetica stiamo supportando la campagna di Renovate Italy, che si appoggia a sua volta a Renovate Europe, voce autorevole in materia.
In Croazia, inoltre, il nostro stabilimento ha un ruolo istituzionale importante e l’expertise di Rockwool è apprezzata. Cerchiamo di portare delle evidenze e, per quanto possibile, di avere influenza sulle decisioni che riteniamo utili per migliorare la qualità della vita a livello globale. C’è un interesse aziendale e c’è un’etica, una finalità comune per i cittadini, per costruire un futuro più efficiente e sostenibile.
Cosa mi dice riguardo al superbonus del 110%?
Oggi il superbonus ha fortissima visibilità e si spera che a livello burocratico non subisca intoppi. Il precedente ecobonus, che stava cominciando ad avere effetti positivi, ha subìto tanti rallentamenti, il processo non è stato digerito istantaneamente.
Auspico che in questa occasione ci possa essere una concretizzazione dei progetti in un tempo veloce. Abbiamo un orizzonte temporale che sulla carta era di 18 mesi di cui adesso, realisticamente, ne sono rimasti solo 16, perché luglio e agosto si sono bruciati, con i decreti attuativi usciti ai primi di agosto. Il potenziale è enorme e 16 mesi sono pochi per dare dei risultati importanti. Serve un orizzonte temporale maggiore.
Quindi voi, sul superbonus, soprattutto per il cappotto termico, immagino che siate assolutamente pronti.
Assolutamente si, siamo pronti. Abbiamo tutte le carte in regola: prodotti affidabili e altamente performanti, il rispetto dei CAM (criteri ambientali minimi), protezione dal fuoco certificata data l’incombustibilità della nostra materia prima, la lana di roccia.
Questo è un aspetto importante a livello Italiano anche per il recente recepimento della Direttiva UE 2018/884: è necessario tenere conto della sicurezza anti incendio laddove si utilizzano schemi di incentivazione. L’esempio della Grenfell Tower e degli effetti negativi derivanti da scelte sbagliate di materiali credo sia ormai nell’immaginario collettivo.
In gamma non offriamo solo soluzioni per sistemi a cappotto, ma abbiamo anche prodotti per facciata ventilata, un’altra applicazione spesso utilizzata in combinazione o in alternativa al cappotto. Si tratta di una soluzione un po’ più costosa, ma comunque contemplata nel superbonus con un massimale diverso di spesa.
All’interno del superbonus, il cappotto è un intervento trainante, così come l’isolamento della copertura, anche se quest’ultimo intervento pesa di più in termini di superficie negli edifici singoli. Ad esempio, in una villetta monofamiliare, l’intervento in copertura impatta maggiormente sulla riduzione delle dispersioni globali dell’involucro, ma nonostante questo è importante ricordare che anche nei condomini ha senso intervenire su questo elemento costruttivo per riqualificare energeticamente l’edificio nel suo complesso.
La tempistica e la durata del superbonus è importante: il rischio è incorrere nella paura di dover finire gli interventi in un tempo limitato, cosa che andrebbe a saturare le squadre di installazione, con conseguente mancanza di manodopera o di una penalizzazione della qualità della realizzazione.
In altri Paesi questo rischio c’è stato: in Croazia nel 2017/8 erano stati introdotti forti incentivi europei per la riqualificazione ed era partito tutto bene, ma a un certo punto si è creata difficoltà a gestire la mancanza di installatori, la fretta di voler chiudere i lavori nei tempi consentiti dalla legge. Per questo le autorità competenti, a posteriori, hanno considerato rilevante il fatto di poter prevedere un periodo più lungo per ottenere le agevolazioni fiscali, per garantire una giusta tempistica e stimolare gli interventi di qualità.
Su sconto in fattura e cessione del credito come vi state regolando?
Abbiamo diverse opzioni, appoggiandoci ad una rete distributiva sul territorio. Alcune iniziative sono state portate avanti dai nostri clienti, i quali possono gestire degli strumenti per accollare l’anticipo e gestire meglio la cessione del credito.
Stiamo valutando le varie opzioni, aspettavamo i decreti attuativi e i provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate, per cui nelle prossime settimane valuteremo quali possono essere le migliori opzioni da fornire ai nostri clienti. I chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate danno delle buone possibilità, li consideriamo un’opportunità rilevante.
C’è poi da capire la gestione delle assemblee condominiali, con le sue tempistiche e dinamiche spesso lunghe e complesse
Comunque il superbonus rappresenta un’occasione unica. Penso che partiranno prima i condomini che avevano cominciato a riflettere sull’ecobonus prima del lockdown e che sono rimasti in stand by.
Non ci sono stati lavori da marzo in avanti, in attesa di condizioni migliori. Adesso si sbloccherà tutto questo pregresso, che andrà rivalutato con i nuovi parametri di trasmittanza introdotti dai decreti attuativi. Per gli edifici singoli si avrà maggior velocità di decisione. Poi si vedrà se, con il Recovery Fund, si potrà continuare con un orizzonte temporale maggiore.
Cosa servirebbe maggiormente per l’edilizia, in Italia?
Sicuramente uno stimolo per l’edilizia pubblica, soprattutto per scuole e ospedali. Sulle scuole in alcune aree si è intervenuto bene, ma si può fare di più. L’edificio pubblico deve essere di esempio anche per gli edifici privati.
Inoltre, l’e-commerce sta esplodendo, per cui nel settore logistico gli investimenti di operatori internazionali sono notevoli, anche in Italia, e, per quanto possibile, ho visto un’accelerazione.
L’aspetto più importante è non avere un incentivo start and stop che generi insicurezza, portando ad attendere ogni legge finanziaria per capire se il bonus venga prolungato per l’anno successivo o meno.
Serve un orizzonte temporale di almeno cinque anni, così che gli attori possano strutturarsi per investire e offrire quella liquidità che permetterebbe di fare gli interventi. Altrimenti, si vive sull’opportunità.
Il lockdown, in qualche modo, ha costretto tutti noi a riflettere sulla qualità delle nostre case.
Parlando con colleghi che hanno avuto esperienza di smart working nell’ultimo periodo, notiamo che ora vengono presi maggiormente in considerazione alcuni aspetti che prima non erano ritenuti rilevanti. Il comfort acustico, ad esempio, l’ho sentito citare in molte occasioni, così come la possibilità di godere di una temperatura interna ottimale, sia in estate che in inverno, senza spendere un patrimonio in energia elettrica.
Passando più tempo all’interno delle nostre case, è cambiata la consapevolezza che abbiamo dei nostri edifici, per cui il superbonus viene lanciato proprio in un buon momento, in cui tutti abbiamo a cuore confort ed efficienza molto più di prima. Adesso però possiamo decidere di investire, cogliendo questa opportunità.
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Il contributo offerto dal dottor Migliavacca a mio avviso è importante, in quanto offre uno spaccato denso ed approfondito sul tema dell’edilizia, e su quello della riqualificazione immobiliare in particolare.
In questa fase storica in cui le incertezze superano spesso le speranze, trovo interessante il percorso di Rockwool, a partire dalla storia aziendale, fino alla recentissima proposta sul Recovery Fund.
Proprio per uscire dalle incertezze e riappropriarci delle speranze e del futuro, credo sia opportuno adesso fare scelte di campo, profonde e durature.
E’ ampiamente dimostrato come la sostenibilità in ambito immobiliare porti vantaggi a tutti i livelli: economico, finanziario, ambientale, occupazionale, sociale.
Bene, quindi, che ci siano sviluppi in tal senso e che il lavoro e le iniziative svolte in ambito sia pubblico che privato prendano sempre più piede e godano della massima risonanza e conoscenza.
Come detto nell’intervista, sappiamo che ad oggi il superbonus (v. il mio post dedicato) sta godendo della massima attenzione e curiosità da parte di chi potrebbe usufruirne e lavorarci.
Nell’auspicio, da me condiviso, che questa misura, così come le altre, siano innalzate sul piano della costanza e della stabilità, sarà mia cura come sempre, mentre proseguo l’attività sul campo, raccontare chi e cosa, nel mio ambito, contribuisce all’idea e alla concretizzazione del futuro.
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