L’ultimo rapporto Camera dei Deputati-Cresme sulla riqualificazione edilizia ed energetica in Italia evidenzia l’impatto della pandemia sul settore.
Pubblicato il 26 novembre scorso, il rapporto della Camera dei Deputati (Servizio Studi – Dipartimenti Ambiente e Finanze), predisposto in collaborazione con il Cresme (Centro Ricerche Economiche Sociologiche e di Mercato nell’Edilizia), fa il punto sull’impatto delle detrazioni fiscali per il recupero e la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.
Le stime del Cresme parlano di una diminuzione del 7,4% del valore della produzione delle costruzioni nel 2020, dato migliore rispetto a quello dell’economia in generale, ma di forte contrazione per un settore che, su vari fronti, stava diventando positivo. La previsione per l’ambito della manutenzione straordinaria è di un calo del 10,4% nel 2020.
Nel rapporto l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 viene annoverata come causa principale delle flessioni sopra descritte, ma, allo stesso tempo, l’arrivo del superbonus del 110% ha contribuito al differimento di diverse attività di manutenzione straordinaria.
Gli incentivi fiscali per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica hanno riguardato 21 milioni di interventi dal 1998 al 2020, per un ammontare di investimenti pari a 346 miliardi di euro.
Il dato a consuntivo per il 2019 è di 28,7 miliardi di euro di investimenti, con una previsione sul 2020 di 25,1 miliardi, per una flessione del 12,7% a confronto con il 2019.
L’osservazione sui dati mensili di quest’anno evidenzia, nel paragone con il 2019, dei picchi di riduzione in maggio (-57,9%) e giugno (-42,6%), con una ripresa a settembre valorizzata in +6,5%.
Il rapporto Camera dei Deputati-Cresme sottolinea inoltre come, nell’ordine, Nord Ovest e Nord Est siano le aree del nostro Paese in cui sono stati adottati maggiormente gli incentivi fiscali per recupero edilizio e riqualificazione energetica.
Nei due specifici ambiti, nel biennio 2018-2019, sono stati portati in detrazione:
- 12,7 miliardi di euro per il recupero edilizio;
- 3,2 miliardi di euro per la riqualificazione energetica.
In entrambi i casi, rispetto al biennio 2016-2017, c’è stato un incremento tra il 12 e il 14%.
L’impatto occupazionale, nel periodo 2011-2020, è stato di poco superiore ai 2,5 milioni di occupati diretti, in base ad un assorbimento cumulato generato dagli investimenti operati in quegli anni. La media annua degli occupati è stata perciò di quasi 255mila e, considerando anche l’indotto, il dato arriva a 382mila.
La comparazione tra il secondo trimestre 2008 e lo stesso periodo del 2020 vede un netto calo degli occupati (-599mila), ma nel raffronto tra 2019 e 2020 per il I e II trimestre si osserva un interessante aumento, rispettivamente, di 18mila e 20mila unità.
Il rapporto contiene anche lo studio dell’impatto potenziale sul mercato del superbonus del 110%. E’ stata elaborata una prima stima sugli importi aggiuntivi (nel caso sia mantenuta la norma attualmente in vigore), per un valore di 2,4 miliardi di euro, tutti nel 2021. In caso di prolungamento dei benefici a tutto il 2022, il valore sarebbe pari a 8 miliardi di euro, dei quali 1,6 nel 2021 e 6,4 nel 2022.
Le rilevazioni emerse dal rapporto Camera dei Deputati-Cresme descrivono quindi un settore che in questo anno difficile ha subìto una flessione, ma che si sta preparando a raccogliere la sfida del superbonus, con l’auspicio, tra l’altro, che la scadenza venga differita ben oltre la fine del 2021.
La nuova agevolazione del 110% possiede in pectore un valore aggiunto notevole, considerando le stime sopra indicate: per conoscerla nel dettaglio, ti invito a leggere il mio post dedicato.
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